Politica

Azione, Psi e Italia Viva chiedono più concretezza al tavolo del centrosinistra di Lecce

In seguito alla discussione tenutasi fra le formazioni di centrosinistra nel capoluogo salentino, alcune posizioni politiche di delineano. In particolare Azione, Italia Viva e PSI valutano un tavolo del centrosinistra mirante al coinvolgimento della base ed anche alla concreta aderenza delle tematiche per la città di Lecce. Azione ed il suo coordinatore provinciale Paolo Greco, presente al tavolo del 30 giugno su invito del Sindaco Salvemini insieme con il Presidente del Consiglio Comunale Carlo Mignone, intendono una concezione della strategia politica a più livelli, ovvero, le scelte politiche dipendono dalle alleanze negli appuntamenti elettorali che si susseguiranno nel futuro prossimo, tra cui Provincia e Regione. Anche le primarie, dice Paolo Greco, non possono essere un esercizio sterile o una supplenza della classe dirigente: primarie si, ma realmente competitive e molto partecipate. I temi amministrativi, però sottolinea Azione, non vanno miscelati alla scelta dei candidati, sono due piani ben diversi ed in ogni caso andrebbe aperta una riflessione su talune scelte che sono state una scommessa politica che oggi non appare vincente.
Per Massimo Toma coordinatore provinciale di Italia Viva, le primarie rischiano di essere un procedimento inutile se non compiutamente concepite in termini di aggregazione e partecipazione. Insieme a Paola Leucci che coordina Italia Viva a livello cittadino occorrerà aggiornare nuovamente il tavolo del centrosinistra anzitutto dopo aver ascoltato la base in seno ad ogni partito. Rispetto al passato, secondo Toma, se sono state fatte delle cose pregevoli, occorrerà perseguirle senza, logicamente, lasciarsi irretire da personalismi. Per Marco Poti’, coordinatore del PSI, la parola d’ordine è realismo: non possiamo nascondere un malcontento della cittadinanza verso la figura di Carlo Salvemini, più sui modi che sui temi. Secondo Poti’ le primarie dovranno essere vere altrimenti non serviranno a nulla, piuttosto occorrerà ragionare su un coinvolgimento di tutti i soggetti politici, compresi i Cinque Stelle, in una alleanza allargata nel centrosinistra.