Territorio

“POCT dalla teoria alla pratica”: l’importanza dei laboratori fuori dal laboratorio

Si è tenuto a Udine il 13 gennaio, il primo Convegno Nazionale “POCT dalla teoria alla pratica”, organizzato dal Dipartimento dell’area Medica dell’Università di Udine. Tra i relatori, professionisti di alto profilo Nazionale e Internazionale, che si sono confrontati sulle attività analitiche decentrate, attraverso esperienze e progetti innovativi e concreti, che potrebbero essere delle soluzioni organizzative legate all’utilizzo dei fondi del PNRR, i POCT o “laboratori fuori dal laboratorio”, test rapidi situati in prossimità o presso i punti di cura o di assistenza del paziente costituiscono dei punti fondamentali per sviluppare l’assistenza decentrata sul territorio. La Dott.ssa Angela Pati, Presidente della Commissione d’albo dei Tecnici di Laboratorio Biomedico dell’Ordine TSRM e Professioni Sanitarie Tecniche della Riabilitazione e della Prevenzione di Lecce, presente al Convegno, premette che i POCT sono uno degli aspetti del futuro dell’assistenza sanitaria sul territorio, possono essere impiegati ovunque si trovi un paziente, ambulatori, studi medici, ambulanze, Servizi di continuità assistenziale, Case di Comunità, Ospedali di Comunità, RSA, farmacie, laboratori, ospedali, mezzi di soccorso, assistenza domiciliare e autotest, costituiscono un’opportunità da non perdere per seguire il paziente nelle migliori condizioni possibili, determinanti per ridurre tempi e costi delle decisioni cliniche e garantire la migliore qualità di cura dello stesso. La Dott.ssa Pati ha partecipato al Convegno anche in qualità di autore insieme al Dott. Daniele Nigris (Università di Udine) presentando il poster dal Titolo “Mai nessuno si senta lasciato solo: progetto di utilizzo, implementazione e governance di una rete di dispositivi Point of Care Testing sul territorio della Asl di Lecce alla luce del PNRR”. Il lavoro si propone come obiettivo il potenziamento del territorio dell’ Asl di Lecce integrando e realizzando una rete territoriale di dispositivi decentrati attraverso un nuovo modello organizzativo che vede il Tecnico di Laboratorio dedicato ai servizi diagnostici di base nella Casa di Comunità, nell’Ospedale di Comunità, nelle COT e a domicilio, nelle equipe multidisciplinari e multiprofessionali, ciascuna professione con le proprie specifiche competenze, da condividere in nuove organizzazioni aperte e flessibili non delimitate da mura fisiche. La Dott.ssa Pati sottolinea l’importanza del Tecnico di Laboratorio sul territorio a garanzia della strumentazione, corretto utilizzo, formazione del personale utilizzatore, qualità, affidabilità e comparabilità dei dati e spiega che le tecnologie di diagnostica decentrate di fatto devono essere controllate e governate da Professionisti esperti del settore quali i Tecnici di Laboratorio sulla base della professionalità, nel rispetto dell’autonomia professionale. L’organizzazione diventa quindi un nuovo ambito di attività interdisciplinare tra i Sanitari, le Ingegnerie Cliniche e le Ditte fornitrici. “Il Controllo e la Supervisione qualitativa delle sedi di POCT -conclude la dott.ssa Pati- inserite nella rete territoriale da parte del laboratorio HUB di riferimento, insieme a un pool di tecnici di laboratorio opportunamente formati e la connessione con i medici di medicina generale e specialisti ambulatoriali, costituiscono gli elementi imprescindibili per un maggior rapporto costo/efficacia, valorizzazione dei professionisti e soddisfazione dell’utente”.