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PRESENTATO IL PROGETTO DI RESTAURO, VALORIZZAZIONE E ACCESSIBILITÀ DELL’ANFITEATRO DI LECCE

Nuova pagina culturale in via di stesura nella storia di Lecce e del suo salotto cittadino.
È stata avviata la procedura di evidenza pubblica per l’affidamento dei lavori di restauro, riduzione delle vulnerabilità e miglioramento dell’accessibilità, nonché di messa in sicurezza del percorso di visita dell’Anfiteatro Romano di Lecce, uno dei siti della Direzione Regionale Musei Puglia, l’Istituto del Ministero della Cultura diretto dal dott. Luca Mercuri che gestisce 15 siti tra Musei, Castelli e Aree e Parchi archeologici statali in Puglia.

Un nuovo ingresso dall’area di piazza Sant’Oronzo adiacente il Sedile, i servizi essenziali, le opere di restauro delle strutture, con soluzioni innovative per il consolidamento delle arcate esterne – già parzialmente effettuate nei mesi scorsi con un intervento d’urgenza – e una diffusa opera di protezione del monumento, sono i dispositivi che permetteranno al sito di riappropriarsi della propria dimensione sociale, tornando a nutrirsi dei visitatori.

La gara, il cui termine di presentazione delle offerte scadrà il 22 giugno, sarà affidata entro ottobre 2022; a partire da quella data i lavori potranno cominciare, per poi concludersi a luglio 2023 quando è prevista la riapertura del sito sotto una veste completamente rinnovata, al costo di 5 euro al netto delle gratuità di legge (biglietto ridotto 2 Euro). Nel percorso di visita sarà incluso anche il vicino Teatro romano di cui è in corso di perfezionamento il passaggio dalla Soprintendenza alla Direzione Regionale Musei. È questo il cronoprogramma fissato dalla Direzione Regionale Musei Puglia, a capo dei lavori da realizzare in stretta sinergia con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Lecce, e le sue qualificate professionalità, di concerto con l’Amministrazione Comunale della città.
Durante il tempo del cantiere si concluderanno auspicabilmente anche le previste procedure di assegnazione del nuovo personale di accoglienza e vigilanza, una parte del quale potrà essere destinato alla cura di questo straordinario monumento.

L’Anfiteatro romano sarà parte di un doppio capitolo della storia, passata e recente: nell’intento di permettere ai fruitori di comprendere il lavoro previsto, affinché la visita non sia più unicamente meta attrattiva, ma esperienza, condivisione e in un certo senso anche responsabilità collettiva, saranno organizzate prima e durante gli interventi di restauro, vari appuntamenti di “dietro le quinte”, iniziative speciali di cantiere aperto a cura di professionisti incaricati; le visite coinvolgeranno anche il Teatro romano.

«Questi due gioielli, l’unico teatro romano messo in luce in Puglia e il suo “fratello”, l’anfiteatro, meritano cura e dedizione speciali – spiega il Direttore Regionale Musei Puglia, dott. Luca Mercuri- Per questo, l’ampio intervento in programma che rappresenta un unicum nel suo genere, sarà in grado di restituire la dimensione estetica ed emozionale dell’edificio situato nel cuore della città di Lecce. A quattro mani, come in un virtuosismo da pianoforte, approfitteremo della fase dei lavori per ragionare insieme al Comune del rilancio e della valorizzazione dell’Anfiteatro anche con eventi speciali, al di là della fruizione ordinaria del sito. Insieme riusciremo a sviluppare e condividere programmi e progetti per rafforzare i processi di “sovrapposizione” delle risorse culturali e strumentali del territorio, potenziando l’offerta dei servizi e la fruizione del sito».

Il primo segnale concreto di valorizzazione, nonché della volontà di inserire l’opera nella rete culturale della Puglia, sarà visibile già nelle prossime settimane. Si terranno, infatti, proprio all’Anfiteatro e/o al Teatro di Lecce, due appuntamenti del festival di musica, teatro e danza “Trentadate” frutto della collaborazione istituzionale tra il Ministero della Cultura- Direzione Regionale Musei Puglia con il Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura, in programma dal 30 giugno al 30 luglio 2022, realizzato anche grazie alla grande dedizione e spirito di collaborazione del personale in servizio presso la Direzione Regionale Musei.
«L’anfiteatro romano di Piazza Sant’Oronzo rappresenta uno dei simboli della città – dichiara il sindaco Carlo Salvemini – che leccesi e turisti conoscono e amano di più. Ma ha storici problemi di accessibilità soprattutto per le persone con disabilità. Ecco perché tutti attendevamo con impazienza questo progetto di restauro che, oltre a mettere in sicurezza il monumento di epoca augustea e creare un percorso di visita ben strutturato, lo renderà fruibile a tutti come non è mai stato, facendolo entrare nel circuito dei beni gestiti dalla Direzione Musei Puglia del Ministero dei Beni culturali, insieme al Teatro Romano, per il quale si sta completando il passaggio dalla Soprintendenza proprio in questi giorni. Sono molto contento della collaborazione che si è instaurata fra il direttore Mercuri e il suo staff e l’Amministrazione comunale e sono certo che questa sinergia con la Direzione e la Soprintendenza possa portare vantaggi soprattutto alla città».

Una intesa siglata tra più enti, dal cui esempio attingere anche per il futuro prossimo.
«La Soprintendenza – nell’ambito delle sue competenze di tutela – esprime soddisfazione per il percorso di condivisione delle progettualità già svolte e per quelle di prossima realizzazione, rese possibili grazie all’ottima sinergia stabilita con la Direzione Regionale Musei dello stesso Ministero della Cultura e con il Comune di Lecce. Una condivisione che si realizza, tra l’altro, con l’impegno diretto delle professionalità tecniche della Soprintendenza nelle attività di coordinamento dei lavori oltre che in un’attenzione costante sulle tematiche di tutela che guarda anche al contesto di riferimento.
Le intese di cooperazione messe in atto per l’Anfiteatro e – in prospettiva –  per il futuro del Teatro Romano s’inseriscono in un più ampio panorama di collaborazione interistituzionale finalizzato al restauro e alla valorizzazione di altri beni del ricco patrimonio culturale leccese» commenta Francesca Riccio, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce.