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Aeroporto del Salento, Pagliaro: “Voli ridotti al lumicino. Serve inversione di rotta”

“L’Aeroporto del Salento, che abbraccia un bacino d’utenza di ben tre province, non può essere trattato da cenerentola. Basta un esempio: i collegamenti con Roma e Milano si sono ridotti da dieci a quattro, per giunta in orari scomodi che non permettono di partire e rientrare in giornata. Questo è un insulto ad un territorio già penalizzato da trasporti su ferro e gomma a dir poco carenti, che ha bisogno di uno scalo aeroportuale efficiente e di qualità, all’altezza delle esigenze di spostamento tutto l’anno dei residenti e dei tanti turisti che scelgono il Salento come meta di vacanza”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani, Presidente Movimento Regione Salento.

“Serve una programmazione adeguata – aggiunge – che punti al potenziamento dell’offerta di voli nazionali ed internazionali nell’aeroporto di Brindisi. È questo il fine della mozione che ho presentato, per impegnare la Giunta regionale ad indirizzare la società controllata Aeroporti di Puglia SpA verso una distribuzione più equilibrata di rotte e voli fra gli scali di Bari e Brindisi, programmando un incremento dei collegamenti dell’Aeroporto del Salento fin da subito, in modo da favorire la ripresa degli spostamenti nella stagione estiva che, senza le limitazioni Covid, potrà dare una boccata d’ossigeno al comparto turistico, pilastro dell’economia locale con tutto il suo vasto indotto”.

“Il Salento – prosegue il consigliere regionale – rappresenta da anni il più importante polo turistico regionale, e di questo non si può non tener conto. il traffico passeggeri è concentrato negli aeroporti di Bari e Brindisi, dove – secondo i dati pre Covid del gennaio 2020 – si è registrato un incremento significativo rispetto allo stesso mese del 2019 (per lo scalo di Bari +6,9% nei voli nazionali, +9,7% nei voli internazionali; per lo scalo di Brindisi +16,1% C voli nazionali, +13,9% in quelli internazionali). Questo trend positivo, frutto dell’incremento di rotte e voli messo in atto da Aeroporti di Puglia nel 2019 per lo scalo brindisino, dimostra che, all’aumento dell’offerta, consegue un’impennata del traffico passeggeri. Poi però, nel periodo pandemico, l’impegno della società che gestisce il sistema aeroportuale regionale ha subìto una evidente virata baricentrica, a scapito dell’Aeroporto del Salento che ha subito il taglio di numerosi voli”.

“Ad oggi (fonte www.aeroportidipuglia.it) – prosegue – risultano attive in Puglia 108 rotte aeree nazionali ed internazionali, di cui 67 interessano lo scalo di Bari (assorbendo il 62% del traffico aereo regionale) e solo 41 l’aeroporto del Salento (pari al 37% del traffico aereo regionale”.

“La mozione che ho presentato, sulla quale mi aspetto la massima condivisione da parte del Consiglio regionale, – continua il presidente del MRS – impegna la Giunta ad un’inversione di rotta, che metta al centro lo sviluppo dell’aeroporto di Brindisi e lo metta in connessione con il territorio salentino, perché non è accettabile che si arrivi allo scalo e ci si ritrovi nel deserto, senza collegamenti con Brindisi, Lecce e Taranto e le relative province”.

“Questo evidente squilibrio tra gli aeroporti di Bari e Brindisi – conclude Pagliaro – condanna il Salento ad un isolamento inaccettabile, ancor più grave in un momento di crisi come quello attuale, che richiede invece politiche di sviluppo in senso opposto. Perciò, subito dopo gli interventi di riqualificazione infrastrutturale che lo terranno chiuso dal 20 aprile all’11 maggio, ci aspettiamo un rilancio immediato e poderoso dell’Aeroporto del Salento”.