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La maschera tipica del carnevale gallipolino protagonista di Gallipoli Le Storie

È la volta dell’episodio numero 11: continua “Gallipoli, Le Storie.”, il format ideato, organizzato e realizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Gallipoli, online come da programma, domani venerdì 19 febbraio alle ore 10 sui canali social – Facebook e YouTube – del Comune di Gallipoli.

Il nuovo episodio del format sarà dedicato al carnevale di Gallipoli e alla maschera tipica della tradizione cittadina: Lu Titoru. Alberto Greco, direttore artistico della kermesse, tra i vicoli del centro storico, racconterà il più caratteristico degli aneddoti della città. L’emblema, la maschera tipica del carnevale gallipolino è, come detto, lu Titoru, ossia Tedoro. La tradizione narra che, di martedì grasso, il giovane gallipolino tornato dal militare chiese alla madre un piatto di polpette, il suo preferito, prima dell’inizio del digiuno quaresimale. La madre accontentò il figlio, ma questi, nella foga di mangiarle, si strangolò con una di esse.

Nel gruppo mascherato è dunque rappresentato il giovane morto, la madre e un gruppo di comari che piangono, ovvero le “chiangimorti”, che altro non sono che ragazzi vestiti da donna. La madre di Titoru, è invece la Caremma, figura caratterizzante della Quaresima.

Ed è proprio nel corso dell’undicesimo episodio di Gallipoli Le Storie che si potrà assistere alla rappresentazione de Lu Titoru grazie alla collaborazione delle associazioni “Poieofolà” e “Li Vagnuni te Sciaroccu” e all’associazione teatrale e di spettacolo “I Ragazzi Di Via Malinconico”.

Dunque ancora racconti provenienti dalle strade, dalle corti, dalle chiese e dai frantoi: i cittadini di Gallipoli prendono parte a questa narrazione collettiva che si propone come uno scavare nell’immaginario cittadino. Una sorta di carta d’identità della città attraverso gli occhi e i cuori di chi la vive quotidianamente e ne custodisce i saperi e i tesori.

Il principale obiettivo è quello di favorire uno slancio culturale della città, ovvero quello di raccontare, attraverso i potenti mezzi dei social network, delle piccole pillole su Gallipoli per far scoprire agli utenti la bellezza che la città racchiude.