Territorio

Welcome: il progetto per la ricostituzione a San Cataldo del patrimonio dunale

Con il progetto Welcome sarà realizzato in un tratto di arenile a San Cataldo un intervento di ricostituzione del patrimonio dunale. Sarà realizzata anche una passerella per l’accesso libero al mare e verrà installata la segnaletica informativa.
L’assessore Rita Miglietta ha dichiarato in proposito:

“In questo tratto di spiaggia libera di San Cataldo, a nord della Darsena, partirà finalmente nei prossimi giorni il piccolo cantiere per realizzare le opere necessarie a proteggere queste dune ormai quasi invisibili.
Poco fa, abbiamo avuto in consegna formale il tratto demaniale dalla Capitaneria di Porto che ringrazio.
Obiettivo del cantiere è aiutare queste dune ad aumentare la loro capacità di ricostruirsi e rigenerarsi naturalmente.
Ma anche sensibilizzare la comunità sull’importanza di questi beni ambientali, troppo spesso calpestati dal peso, la noncuraza e l’arroganza di moto e automobili. Ricordiamolo sempre.
Sarà realizzata anche una passerella per l’accesso libero al mare e verrà installata una opportuna segnaletica informativa.
L’ iniziativa è l’esito di un concorso che abbiamo promosso nell’ambito del progetto
Welcome Interreg IPA Italia, Albania, Montenegro sui rifiuti marini e l’erosione costiera, di cui Amministrazione è partner.
Dopo un lunghissimo iter per l’acquisizione dei pareri – siamo in un ambito ad alta valenza ambientale – ora il progetto vincitore del concorso potrà realizzarsi.
Rispetto alla proposta originale, recependo i pareri, il progetto si è dovuto adeguare con la rinuncia al sistema di pedane che si immaginavano a supporto della balneazione.
Ciò che è veramente importante è fare in modo che la duna cresca e si rinforzi per il bene del mare di tutti.
Ci abbiamo messo tanto tempo, forse troppo, per un progetto piccolo – 200 mt è la lunghezza del cordone – una briciola nel mare dell’erosione costiera, circa 20mila euro il costo delle opere rimodulate.
Siamo felici di aver partecipato a questo progetto, lo consideriamo un’esperienza pilota per sondare la sua efficacia per mitigare l’erosione.
Questi progetti, sui quali non abbiamo una tradizione consolidata purtroppo, ci ricordano oggi più che mai che se, com’è giusto sia e come ci chiede l’Europa, dobbiamo entrare nella transizione ecologica, oggi alla ribalta della cronaca nazionale, dobbiamo riuscire a semplificare le procedure, dotarci come istituzioni pubbliche di tutti quegli strumenti e risorse decisive per fare presto e avere fiducia in quei progetti che si dichiarano a favore della transizione.
Ora non resta che iniziare i lavori.
Ringrazio i progettisti e gli uffici che – con non poca tenacia – stanno consentendo la realizzazione del progetto”.