Territorio

GIORNATA DELLA MEMORIA: A NOCIGLIA CORTOMETRAGGIO DEI GIOVANI PER NON DIMENTICARE

Sarà un Cortometraggio in due episodi prodotto dall’amministrazione comunale di Nociglia e dal servizio Civile del paese, con la partecipazione dei giovani e dei volontari a legare La Giornata della Memoria, 27 gennaio, alla Giornata del Ricordo il 10 febbraio, dal titolo: “Il diritto di non dimenticare”.

Il progetto, patrocinato dalla Provincia di Lecce,  ha preso  il via  oggi, mercoledì 27 gennaio, con la pubblicazione online del primo episodio sui canali social del Comune di Nociglia e del Servizio civile. Sarà possibile accedere alla visione del video da vari punti all’interno del borgo, attraverso la “porta” del QR code presente sulle locandine dedicate alla commemorazione della giornata. Inoltre all’interno della Little Free Library Nociglia, la casetta per la condivisione gratuita dei libri (Piazzale Municipio di via Risorgimento, 51) sarà disponibile una copia del libro “La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme” di Hannah Arendt, per chi volesse leggerlo prendendolo in prestito oppure attraverso la formula “prendi un libro, porta un libro”.  La scelta di affidare la riflessione ad un cortometraggio permetterà di non esaurirla nell’arco di una giornata, ma di dedicarci il giusto tempo e la giusta attenzione, rimanendo accessibile in ogni momento e fornendo un’occasione continua per approfondire.

Il progetto audiovisivo è interamente prodotto nel territorio comunale e per la sua realizzazione ha visto coinvolti, oltre ai volontari del Servizio Civile del Comune di Nociglia, giovani cittadini della comunità locale, singoli o impegnati in diverse associazioni di animazione e promozione che, nel ruolo di sceneggiatori, attori, film maker, hanno collaborato alla sua produzione, contribuendo a dipanare il filo della memoria all’interno della comunità di Nociglia.

“L’obiettivo del progetto, spiega il sindaco Massimo Martella, è quello di dotare i giovani degli strumenti della memoria per stare in guardia nei confronti di un male che oggi potrebbe sembrare inoffensivo, un brutto capitolo della storia del nostro passato, ormai archiviato. Una storia in cui ogni anno che passa aggiunge distanza, tra noi e i terribili fatti che queste due date ricordano, e svuota sempre di più la commemorazione della componente di atrocità e di dolore, facendoci sentire ormai al sicuro. Ma siamo davvero al sicuro? Per dare voce a questa riflessione ci siamo lasciati guidare dalla letteratura, attraverso le parole del libro “La banalità del male” di Hannah Arendt e dalla creatività e capacità di fare rete dei nostri giovani, una rete di partecipazione, di impegno e di idee, saldata dal desiderio di esplorare la radice delle cose”.