Territorio

Complicities, gli artisti: “Bisogna far emergere l’anima di Borgo Pace”

Tre giorni intensi di incontri, di confronto e di visioni su Borgo Pace. La terza giornata di Complicities raccoglie tutte le sensazioni e le impressioni che i protagonisti di questo viaggio hanno percepito, entrando nella vita di un quartiere di Lecce che ha voglia di rivelarsi in tutte le sue potenzialità. 

Un progetto ambizioso che, in questa nuova fase, ha cercato di osservare la complessità di un luogo da diversi punti di vista, quelli dei residenti e quelli dei laboratoristi invitati al percorso, musicisti, attori, danzatori, fotografi, street artist, esperti di urbanistica. Un progetto che guarda con attenzione la borgata e cerca di ripensarla e di immaginare delle visioni sul futuro, partendo dal passato. 

Complicities, “COntemporary art Modeling Peripheries for LIvable CITIES” è un progetto internazionale (INTERREG – IPA CBC – Italy, Albania, Montenegro) che vede coinvolto il Comune di Lecce insieme ad altri partner, Javno preduzeće, Kulturni centar“ Bar (per il Montenegro), in qualità di capofila e coordinatore, CODE – Consulting and Development Partners (per l’Albania) e Università del Salento – Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo, in qualità di partner associato.

Un progetto complesso perché ha l’obiettivo di far partecipare la borgata e le istituzioni e di creare tra loro un ponte di comunicazione. “Quello che si vede, – osserva l’attore Fabio Zullino –  anche dalle passeggiate fatte nel quartiere in questi giorni, è l’abbandono. Però Borgo Pace è come il mondo, può essere paradigma, perché l’abbandono fa parte del mondo. Di tutto un filone politico che ci ha accompagnato fino ad oggi e che vede ad esempio il tabacchificio dismesso da anni e che rimane lì come barriera dal centro della città e una periferia, che tanto periferia non è. Lo Skate Park, un’opera molto bella, con una sfida complessa che però è in degrado. L’Enel in disuso. Questo abbandono rappresenta proprio una barriera nel quartiere”. 

Allora l’obiettivo del progetto è quello di avviare un percorso condiviso che crei buone pratiche. “Borgo Pace ha una peculiarità – aggiunge il fotografo Daniele Coricciati – che è quella di riscontrare le vecchie caratteristiche di una borgata. Se riusciamo insieme a tirare fuori una piccola parte dell’anima di questo luogo avremo raggiunto il nostro obiettivo”.

E l’anima di un luogo secondo il musicista Dario Muci si ritrova proprio nella musica: “È sempre un momento bellissimo quando si incontra la gente, perché è incontrare l’anima di un posto. Un detto di un vecchio saggio diceva che se vuoi conoscere e origini e la cultura di un luogo ascolta la musica che lì si suona. La mia ricerca, in questi giorni di Complicities, è proprio questa”. 

Tre giornate, queste, vissute tra assemblee nel Teatro Koreja, passeggiate esperienziali tra le vie della città, laboratori nei luoghi simbolo, incontri tra le idee degli artisti e le esigenze dei residenti, espresse anche tramite questionari a loro consegnati. Complicities rappresenta un nuovo modo di ragionare la città e gli spazi pubblici.