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A RISCHIO CHIUSURA IL CENTRO PER DISABILI GRAVI “DOPO DI NOI” DI LECCE. I SINDACATI, “SI TROVI UNA SOLUZIONE URGENTE PER TUTELARE UTENTI E LAVORATORI”

 La Comunità socio-riabilitativa per disabili gravi “Dopo Di Noi” che si trova a Lecce, in via Cimarosa, rischia di chiudere i battenti il prossimo 15 giugno, lasciando senza punti di riferimento i suoi 16 utenti e i loro familiari, nonché senza prospettive i 20 lavoratori coinvolti. Per questo i sindacati Fp-Cgil, Cisl Funzione Pubblica e Uiltucs-Uil chiedono l’intervento immediato del Comune di Lecce e della Regione Puglia, affinché si trovi una soluzione urgente per dare continuità al servizio. “Le recenti modifiche apportate al sistema dei Servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini della Puglia, che prevedono un sostanziale riordino dei servizi previsti facendo emergere maggiormente la distinzione tra il carattere sociale e quello sanitario degli stessi, – spiegano i segretari generali Fiorella Fischetti (Funzione Pubblica-Cgil), Fabio Orsini (Funzione Pubblica-Cisl) e Antonella Perrone (Uiltucs-Uil) – stanno mettendo in difficoltà sia le famiglie fruitrici, sia i lavoratori coinvolti. In particolare, il Centro ‘Dopo di noi’ di Lecce, che opera nel perimetro dell’art.60 del regolamento regionale n. 4 del 18 gennaio 2007 (uno degli articoli abrogati) e che ospita 16 utenti, rischia di essere chiuso definitivamente, pur essendo l’unica realtà con queste caratteristiche nella città di Lecce”.

“Per poter continuare a svolgere le proprie attività al servizio degli utenti disabili e delle loro famiglie – proseguono – sarebbero necessari sia lavori di adeguamento strutturale per conformare gli spazi ai requisiti richiesti dalla normativa vigente, sia un potenziamento delle figure professionali. Ad oggi, il servizio, che attualmente è affidato in appalto ad una cooperativa, cesserà il prossimo 15 giugno a meno che non si consolidi una volontà politica che, in sinergia tra Comune di Lecce e Regione Puglia, trovi il modo di dare continuità al Centro. In mancanza di questo, il “Dopo di noi” chiuderà lasciando da sole le famiglie che da quasi 10 anni avevano trovato la propria ‘casa’ in quel Centro e che saranno abbandonate con tutte le loro difficoltà e fragilità, lasciando, al contempo, privi di occupazione tutti gli operatori coinvolti, aggiungendo anche la crisi occupazionale di tante famiglie a quella sociale degli utenti e dei propri cari”.

“Ci stupiamo – concludono i sindacalisti – che si stia progressivamente smantellando il sistema di politiche sociali senza che ci sia una visione sul tipo di percorso da intraprendere per garantire risposte alle diverse richieste di sostegno. Il ‘Dopo di noi’ non è un parcheggio, ma un luogo dove si costruiscono rapporti umani che sono fondamentali per le persone fragili”.