Cronaca

Bar e ristoranti chiusi dalle 18, palestre e piscine chiuse, spostamenti limitati: ecco le novità del decreto

Il premier Giuseppe Conte ha parlato oggi alle 13.30 illustrando nel dettaglio i contenuti del nuovo Dpcm per contenere la diffusione del contagio da Coronavirus. Solo oggi, in Italia, si sono registrati 21mila casi.

Di seguito le nuove raccomandazioni del Governo:

1) Bar e ristoranti chiusi dalle 18

Secondo il testo del nuovo DPCM, “le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5.00 fino alle 18.00; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi”.

2) Scuola, aumenta al 75% la didattica a distanza

Viene scongiurata l’eventualità di una chiusura totale delle scuole. Il nuovo DPCM va tuttavia ad istituzionalizzare una didattica a distanza pari almeno al 75% per le scuole superiori, mentre per tutte le altre (asili nido, scuola materna, elementari e scuole medie) prosegue la didattica in presenza.

3) Coprifuoco dalle 21 in alcune piazze

Il premier Conte si trova nella situazione di limitare, per quanto possibile, assembramenti e luoghi di incontro in occasione dei quali il virus si diffonde con maggior facilità. Ed è proprio durante la sera, in occasione di incontri tra amici e conoscenti, che i giovani potrebbero abbassare la guardia.

4) Palestre e piscine chiuse

Tramite il nuovo DPCM il Governo Conte impone anche la chiusura totale di palestre e piscine, insieme a “centri natatori, centri benessere, centri termali e stazioni sciistiche”.

5) Chiusi teatri, cinema, casinò e sale giochi

All’interno del nuovo DPCM vengono sospese anche “le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo e casinò. Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto”.

6) Spostamenti limitati

Il premier Conte, contrariamente alle anticipazioni degli ultimi giorni, sembrerebbe voler aspettare prima di procedere con una limitazione categorica degli spostamenti tra Comuni e Regioni.